Testo foto di C&C Torre - tratto da Ambiente e Personaggi
UNA NEVICATA DA RICORDARE

Nevicò davvero tanto, per due lunghissimi giorni in quasi tutta Italia, e il manto assunse spessori canadesi, roba che poche memorie d'uomo riescono a rammentare. Gli effetti più immediati derivarono dal traffico impazzito città immobilizzate, scuole chiuse e paesi montani completamente isolati. Le notizie sulle quali si concentrò l'opinione pubblica, appena superata l'emergenza "umana", furono però quelli riguardanti la condizione degli animali selvatici, messi in ginocchio anch'essi dall'effetto dell'evento atmosferico straordinario.
Notiziari, quotidiani, internet news dedicarono molto spazio alle vicende dei cervi che erano scesi a valle, ai lupi che si ritrovavano come d'incanto per le vie dei paesi o sotto i ponti, e ai tanti cinghiali che morivano, letteralmente asfissiati sotto la coltre bianca ben più spessa della loro altezza. L'epicentro di quell'evento straordinario si posizionò a cavallo tra la Romagna e l'alta Toscana, là dove la E45 "scollina" e taglia i monti del Casentino, per poi scendere verso la Val Tiberina. Quest'anno, per l'apertura di stagione, siamo stati invitati a caccia proprio in quelle zone, là dove per le prime due settimane di febbraio 2012, per uscire di casa, si doveva passare dalle finestre. Là abbiamo visto "de visu" gli effetti di ciò che il corso della natura (e una volta tanto non l'uomo) può comportare. E abbiamo conosciuto alcuni personaggi che in questa natura amica-nemica ci vivono immersi tutto l'anno.